Ferrari Hypersail: il monoscafo che vola sugli oceani senza carburante

3 Sep 2025 4 min read No comments News
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Quando si pensa a Ferrari, la mente corre subito ai motori rombanti delle sue monoposto di Formula 1 o al design iconico delle sue supercar. Eppure, oggi il Cavallino Rampante ha deciso di spingersi oltre le piste e le strade, portando la propria filosofia di innovazione e performance direttamente sull’acqua. Nasce così Ferrari Hypersail, un progetto visionario che segna l’ingresso del marchio di Maranello nel mondo della vela ad alte prestazioni. Un monoscafo da 100 piedi – circa 30 metri – capace non solo di “correre” sulle onde, ma addirittura di volare sopra di esse grazie alla tecnologia dei foils e all’esperienza di un team d’élite.

Un laboratorio galleggiante di innovazione

Presentato ufficialmente nel giugno 2025, il Ferrari Hypersail non è semplicemente una barca a vela: è un laboratorio galleggiante pensato per esplorare nuovi orizzonti tecnologici e ridefinire i limiti della navigazione offshore. Progettato dall’architetto navale francese Guillaume Verdier, uno dei nomi più influenti nel panorama delle regate oceaniche e della Coppa America, il monoscafo porta con sé un concentrato di soluzioni mai viste prima. A guidare il progetto è l’italiano Giovanni Soldini, velista di fama mondiale e vero ambasciatore dell’innovazione in mare. La sua esperienza è stata determinante nel coniugare la tradizione velica con le più avanzate conoscenze aerodinamiche e ingegneristiche derivate dal mondo automobilistico.

La magia del volo sull’acqua

Il cuore tecnologico di Hypersail risiede nel suo sistema di foiling a tre punti. La stabilità e la velocità sono garantite da un equilibrio tra:

  • un foil montato su una chiglia basculante,
  • un foil sul timone,
  • e uno dei due foil laterali, che entrano in azione a seconda dell’andatura.

Questa architettura richiama le imbarcazioni più avanzate della Coppa America e gli IMOCA da regata oceanica, ma con un’impronta Ferrari: precisione estrema, gestione dei flussi aerodinamici e controllo totale della dinamica. Il risultato è un monoscafo che, una volta in velocità, riduce drasticamente il contatto con l’acqua e letteralmente vola sugli oceani, raggiungendo performance fino a oggi inimmaginabili per un’imbarcazione priva di motore.

Energia pulita, potenza senza compromessi

Forse l’aspetto più rivoluzionario del progetto è l’autosufficienza energetica. A bordo non esiste alcun motore a combustione. Ogni sistema, dai controlli elettronici al movimento dei foils, fino alla gestione degli strumenti di navigazione, è alimentato da fonti rinnovabili: pannelli solari, turbine eoliche e sistemi di recupero dell’energia cinetica generata dalla navigazione. Ferrari Hypersail è dunque una barca a emissioni zero, ma senza rinunciare a quell’anima di pura potenza che da sempre contraddistingue il marchio. È la perfetta sintesi tra sostenibilità e prestazioni estreme, un binomio che rappresenta anche la direzione futura del settore nautico.

Un progetto con ambizioni oceaniche

Il varo e i primi test in mare sono previsti per il 2026, ma il percorso è già chiaro: Hypersail non nasce per inseguire trofei ufficiali come la Coppa America – da cui sarebbe escluso per regolamento – bensì per aprire nuove frontiere nella progettazione di barche da regata oceanica. John Elkann, presidente di Ferrari, lo ha definito “un’espressione di endurance, il modo più estremo di testare l’innovazione”. A oggi sono già stati registrati nove brevetti legati al progetto, con altri in fase di sviluppo, a dimostrazione di quanto questa avventura rappresenti un banco di prova anche per future applicazioni sia nautiche che automobilistiche.

La squadra dietro al mito

Oltre al genio creativo di Verdier e alla guida di Soldini, Ferrari ha messo in campo un team dedicato di circa 20 professionisti a tempo pieno e un indotto di 80-90 specialisti esterni. Una comunità di esperti, ingegneri e marinai che lavorano in sinergia per dare vita a un progetto senza precedenti. La contaminazione con il mondo delle corse è evidente: i sistemi di controllo di volo, la gestione dell’energia e persino alcuni materiali derivano direttamente dall’esperienza Ferrari in Formula 1 e nelle hypercar stradali.

Dal mito dell’Arno XI al futuro Hypersail

Non è la prima volta che Ferrari si avventura sull’acqua. Negli anni ’50, il celebre Arno XI, motoscafo spinto da un motore Ferrari, conquistò un record di velocità che ancora oggi resiste imbattuto. Con Hypersail, però, il marchio compie un salto generazionale: dal rombo dei motori al silenzio del vento e delle onde, dalle esplosioni di benzina alla delicatezza delle energie rinnovabili. È la prova che il DNA Ferrari non è confinato alla terraferma, ma può evolversi e adattarsi anche a un contesto completamente diverso, pur mantenendo intatta la propria vocazione alla performance.

Un nuovo orizzonte per la vela e per Ferrari

Il Ferrari Hypersail non è solo una barca: è un manifesto di innovazione, un simbolo di come il design e la tecnologia possano ridisegnare il futuro della navigazione. È un ponte tra due mondi, quello delle competizioni automobilistiche e quello delle grandi regate oceaniche, uniti dalla stessa passione per la velocità, la precisione e la sfida ai limiti.

Guardando questo progetto, si percepisce chiaramente che Ferrari non intende semplicemente costruire un’imbarcazione da record. Vuole piuttosto ispirare un nuovo modo di concepire la mobilità e la sostenibilità, aprendo la strada a un futuro in cui potenza e rispetto per l’ambiente possano convivere. Hypersail non è dunque soltanto un monoscafo: è il simbolo di una visione, un invito a immaginare il mare come un nuovo terreno di sfida per l’innovazione.

Mario
Author: Mario

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